Khatt è calligrafia, ma anche linea, riga, striscia, tratto, solco, tracciato, scrittura. L’arte calligrafica araba è la chiave che apre all’immaginario gli infiniti orizzonti della sensibilità artistica dei mondi dell’islam. Le linee ascendenti che s’intrecciano con quelle orizzontali consentono una stilizzazione dei caratteri e una geometrizzazione degli spazi che fanno dell’astrazione una sintesi di parole e idee, di scrittura e immagine.
Per raccontare come la bellezza custodita negli antichi segni parli i linguaggi dell'arte contemporanea, due artiste Giulia Giorgi e Nilufar Reza saranno ospiti del Ghetto sino al 14 Aprile, con un allestimento che trova spazio nelle sale interne al percorso della mostra Piranesi ritrovato. L’ideologia del bene comune per la città.
Si tratta di tele e miniature che nascono da una rivisitazione degli stili classici della scuola calligrafica araba e persiana. Giulia Giorgi espone 15 tele esemplificative della sua ricerca artistica sia in stile classico che negli adattamenti moderni. Nilufar Reza presenta invece cinque miniature che raccontano la percezione moderna dell’antica arte iconografico-miniaturistica persiana. |